Jun 14, 2025

STATEMENT FOR ROMA PRIDE 2025

STATEMENT FOR ROMA PRIDE 2025


[IT]

COMUNICATO - ROMA PRIDE 2025

[IT]

COMUNICATO - ROMA PRIDE 2025

Keshet Europe è una rete di persone e organizzazioni LGBTQIA+ ebraiche e alleatɜ, impegnatɜ per l’inclusione, la visibilità e la sicurezza della nostra comunità in tutta Europa.

Negli ultimi anni, la nostra presenza nel movimento LGBTQIA+ è stata messa in discussione da sospetti infondati, delegittimazioni e aggressioni verbali. Un clima tossico alimentato da narrazioni distorte e pericolose, che confondono arbitrariamente le nostre identità ebraiche con le politiche del governo israeliano.

Doverci giustificare di fronte a questa distorsione della realtà e per la nostra esistenza all’interno del movimento LGBTQIA+ è inaccettabile.

Nel 2024, con dolore, abbiamo scelto di non partecipare a molti Pride in Europa – incluso il trentennale del Roma Pride – per tutelare la nostra sicurezza e quella dei nostri alleatɜ, minacciatɜ da rischi di aggressioni. Quella scelta non è stata una rinuncia, ma un atto necessario per proteggere la nostra incolumità.

In alcuni contesti, persino la nostra bandiera con la stella ebraica è stata esplicitamente vietata. Che nel 2025, in Europa, si debba ancora avere paura di partecipare come persone ebree a spazi pubblici ci fa riflettere profondamente: è un segnale grave, che mette in luce come l’Europa non abbia ancora fatto davvero i conti con il proprio passato e con un antisemitismo che pensavamo appartenesse alla storia.

Dire che oggi viviamo antisemitismo in Europa non significa minimizzare la sofferenza di altri popoli, né ignorare le tragedie delle guerre in corso. Le sofferenze non sono in competizione: non esistono Olimpiadi del dolore. Possiamo riconoscere il dolore altrui senza cancellare il nostro, e chiedere ascolto senza negare empatia. È solo nella capacità di tenere insieme complessità e umanità che può nascere una politica veramente giusta e inclusiva.

Oggi torniamo in piazza. Lo facciamo con determinazione, ma non senza timori.

Portiamo la bandiera della pace, senza sventolare bandiere nazionali perché stiamo con chiunque soffra, con chi cerca pace in mezzo al dolore. Crediamo in una politica altra, capace di superare le logiche binarie dello schieramento cieco, e di riconoscere invece la complessità delle storie, delle identità, delle ferite. Coesistenza, giustizia e pace sono il nostro orizzonte concreto, non slogan da sventolare.

Siamo una parte viva, autentica e imprescindibile della comunità LGBTQIA+. Non siamo infiltrati, non siamo propaganda.
Siamo persone.

Abbiamo il diritto di esistere come ebre3 queer.
Il diritto di essere visibili.
Il diritto a spazi sicuri.

Siamo apertɜ al dialogo con tutte le realtà LGBTQIA+ e con chiunque voglia conoscere la nostra storia, cultura e lotta.

📩 Contatti: info@kesheteurope.org

Buon Pride e Shalom,
Keshet Europe
Organizzazione Ebraica LGBTQIA+

[ENG]

STATEMENT - ROMA PRIDE 2025

[ENG]

STATEMENT - ROMA PRIDE 2025

Keshet Europe is a network of LGBTQIA+ Jewish people and allies, committed to the inclusion, visibility, and safety of our community across Europe.

In recent years, our presence within the LGBTQIA+ movement has been questioned through unfounded suspicions, delegitimization, and verbal attacks. This toxic climate is fueled by distorted and dangerous narratives that arbitrarily conflate our Jewish identities with the policies of the Israeli government.

Being forced to justify ourselves in the face of such distortions—and for our mere existence within the LGBTQIA+ movement—is unacceptable.

In 2024, with heavy hearts, we chose not to participate in many Pride events across Europe—including the 30th anniversary of Roma Pride—to protect our safety and that of our allies, who faced the risk of assault. That decision was not a retreat, but a necessary act to protect our well-being.

In some contexts, even our flag with the Jewish star was explicitly banned. The fact that in 2025, in Europe, Jewish people still fear taking part in public spaces should give us all pause. It is a serious warning sign, showing that Europe has yet to fully reckon with its past and with an antisemitism we thought belonged to history.

To say that we are experiencing antisemitism in Europe today is not to diminish the suffering of other peoples, nor to ignore the tragedies of ongoing wars. Suffering is not a competition—there are no Olympics of pain. We can acknowledge others’ pain without erasing our own, and ask to be heard without withholding empathy. Only by holding complexity and humanity together can truly just and inclusive politics emerge.

Today we return to the streets. We do so with determination, but not without fear.

We carry the flag of peace—not national flags—because we stand with all who suffer, with those who seek peace amid the pain. We believe in a different kind of politics, one that transcends binary logics of blind alignment, and instead recognizes the complexity of stories, identities, and wounds.
Coexistence, justice, and peace are our concrete horizon—not slogans to be waved.

We are a living, authentic, and indispensable part of the LGBTQIA+ community.
We are not infiltrators. We are not propaganda.
We are people.
We have the right to exist as queer Jews.
The right to be visible.
The right to safe spaces.

We are open to dialogue with all LGBTQIA+ groups and with anyone who wants to learn about our history, culture, and struggle.

📩 Contact: info@kesheteurope.org

Happy Pride and Shalom,
Keshet Europe
LGBTQIA+ Jewish Organization

Keshet Europe è una rete di persone e organizzazioni LGBTQIA+ ebraiche e alleatɜ, impegnatɜ per l’inclusione, la visibilità e la sicurezza della nostra comunità in tutta Europa.

Negli ultimi anni, la nostra presenza nel movimento LGBTQIA+ è stata messa in discussione da sospetti infondati, delegittimazioni e aggressioni verbali. Un clima tossico alimentato da narrazioni distorte e pericolose, che confondono arbitrariamente le nostre identità ebraiche con le politiche del governo israeliano.

Doverci giustificare di fronte a questa distorsione della realtà e per la nostra esistenza all’interno del movimento LGBTQIA+ è inaccettabile.

Nel 2024, con dolore, abbiamo scelto di non partecipare a molti Pride in Europa – incluso il trentennale del Roma Pride – per tutelare la nostra sicurezza e quella dei nostri alleatɜ, minacciatɜ da rischi di aggressioni. Quella scelta non è stata una rinuncia, ma un atto necessario per proteggere la nostra incolumità.

In alcuni contesti, persino la nostra bandiera con la stella ebraica è stata esplicitamente vietata. Che nel 2025, in Europa, si debba ancora avere paura di partecipare come persone ebree a spazi pubblici ci fa riflettere profondamente: è un segnale grave, che mette in luce come l’Europa non abbia ancora fatto davvero i conti con il proprio passato e con un antisemitismo che pensavamo appartenesse alla storia.

Dire che oggi viviamo antisemitismo in Europa non significa minimizzare la sofferenza di altri popoli, né ignorare le tragedie delle guerre in corso. Le sofferenze non sono in competizione: non esistono Olimpiadi del dolore. Possiamo riconoscere il dolore altrui senza cancellare il nostro, e chiedere ascolto senza negare empatia. È solo nella capacità di tenere insieme complessità e umanità che può nascere una politica veramente giusta e inclusiva.

Oggi torniamo in piazza. Lo facciamo con determinazione, ma non senza timori.

Portiamo la bandiera della pace, senza sventolare bandiere nazionali perché stiamo con chiunque soffra, con chi cerca pace in mezzo al dolore. Crediamo in una politica altra, capace di superare le logiche binarie dello schieramento cieco, e di riconoscere invece la complessità delle storie, delle identità, delle ferite. Coesistenza, giustizia e pace sono il nostro orizzonte concreto, non slogan da sventolare.

Siamo una parte viva, autentica e imprescindibile della comunità LGBTQIA+. Non siamo infiltrati, non siamo propaganda.
Siamo persone.

Abbiamo il diritto di esistere come ebre3 queer.
Il diritto di essere visibili.
Il diritto a spazi sicuri.

Siamo apertɜ al dialogo con tutte le realtà LGBTQIA+ e con chiunque voglia conoscere la nostra storia, cultura e lotta.

📩 Contatti: info@kesheteurope.org

Buon Pride e Shalom,
Keshet Europe
Organizzazione Ebraica LGBTQIA+

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Keshet Europe is a network of LGBTQIA+ Jewish people and allies, committed to the inclusion, visibility, and safety of our community across Europe.

In recent years, our presence within the LGBTQIA+ movement has been questioned through unfounded suspicions, delegitimization, and verbal attacks. This toxic climate is fueled by distorted and dangerous narratives that arbitrarily conflate our Jewish identities with the policies of the Israeli government.

Being forced to justify ourselves in the face of such distortions—and for our mere existence within the LGBTQIA+ movement—is unacceptable.

In 2024, with heavy hearts, we chose not to participate in many Pride events across Europe—including the 30th anniversary of Roma Pride—to protect our safety and that of our allies, who faced the risk of assault. That decision was not a retreat, but a necessary act to protect our well-being.

In some contexts, even our flag with the Jewish star was explicitly banned. The fact that in 2025, in Europe, Jewish people still fear taking part in public spaces should give us all pause. It is a serious warning sign, showing that Europe has yet to fully reckon with its past and with an antisemitism we thought belonged to history.

To say that we are experiencing antisemitism in Europe today is not to diminish the suffering of other peoples, nor to ignore the tragedies of ongoing wars. Suffering is not a competition—there are no Olympics of pain. We can acknowledge others’ pain without erasing our own, and ask to be heard without withholding empathy. Only by holding complexity and humanity together can truly just and inclusive politics emerge.

Today we return to the streets. We do so with determination, but not without fear.

We carry the flag of peace—not national flags—because we stand with all who suffer, with those who seek peace amid the pain. We believe in a different kind of politics, one that transcends binary logics of blind alignment, and instead recognizes the complexity of stories, identities, and wounds.
Coexistence, justice, and peace are our concrete horizon—not slogans to be waved.

We are a living, authentic, and indispensable part of the LGBTQIA+ community.
We are not infiltrators. We are not propaganda.
We are people.
We have the right to exist as queer Jews.
The right to be visible.
The right to safe spaces.

We are open to dialogue with all LGBTQIA+ groups and with anyone who wants to learn about our history, culture, and struggle.

📩 Contact: info@kesheteurope.org

Happy Pride and Shalom,
Keshet Europe
LGBTQIA+ Jewish Organization

Keshet Europe è una rete di persone e organizzazioni LGBTQIA+ ebraiche e alleatɜ, impegnatɜ per l’inclusione, la visibilità e la sicurezza della nostra comunità in tutta Europa.

Negli ultimi anni, la nostra presenza nel movimento LGBTQIA+ è stata messa in discussione da sospetti infondati, delegittimazioni e aggressioni verbali. Un clima tossico alimentato da narrazioni distorte e pericolose, che confondono arbitrariamente le nostre identità ebraiche con le politiche del governo israeliano.

Doverci giustificare di fronte a questa distorsione della realtà e per la nostra esistenza all’interno del movimento LGBTQIA+ è inaccettabile.

Nel 2024, con dolore, abbiamo scelto di non partecipare a molti Pride in Europa – incluso il trentennale del Roma Pride – per tutelare la nostra sicurezza e quella dei nostri alleatɜ, minacciatɜ da rischi di aggressioni. Quella scelta non è stata una rinuncia, ma un atto necessario per proteggere la nostra incolumità.

In alcuni contesti, persino la nostra bandiera con la stella ebraica è stata esplicitamente vietata. Che nel 2025, in Europa, si debba ancora avere paura di partecipare come persone ebree a spazi pubblici ci fa riflettere profondamente: è un segnale grave, che mette in luce come l’Europa non abbia ancora fatto davvero i conti con il proprio passato e con un antisemitismo che pensavamo appartenesse alla storia.

Dire che oggi viviamo antisemitismo in Europa non significa minimizzare la sofferenza di altri popoli, né ignorare le tragedie delle guerre in corso. Le sofferenze non sono in competizione: non esistono Olimpiadi del dolore. Possiamo riconoscere il dolore altrui senza cancellare il nostro, e chiedere ascolto senza negare empatia. È solo nella capacità di tenere insieme complessità e umanità che può nascere una politica veramente giusta e inclusiva.

Oggi torniamo in piazza. Lo facciamo con determinazione, ma non senza timori.

Portiamo la bandiera della pace, senza sventolare bandiere nazionali perché stiamo con chiunque soffra, con chi cerca pace in mezzo al dolore. Crediamo in una politica altra, capace di superare le logiche binarie dello schieramento cieco, e di riconoscere invece la complessità delle storie, delle identità, delle ferite. Coesistenza, giustizia e pace sono il nostro orizzonte concreto, non slogan da sventolare.

Siamo una parte viva, autentica e imprescindibile della comunità LGBTQIA+. Non siamo infiltrati, non siamo propaganda.
Siamo persone.

Abbiamo il diritto di esistere come ebre3 queer.
Il diritto di essere visibili.
Il diritto a spazi sicuri.

Siamo apertɜ al dialogo con tutte le realtà LGBTQIA+ e con chiunque voglia conoscere la nostra storia, cultura e lotta.

📩 Contatti: info@kesheteurope.org

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